24 gennaio 2006

psycho sun 

Psycho Sun

Silly Things

(Cd, Urtovox/Audioglobe, 2005)


Che bellezza! Imbattersi nella schiettezza degli Psycho Sun è una vera e propria boccata d'aria buona.

Sentire qualcuno che si preoccupa di fare solo della buona musica, col piglio sincero e devoto di chi sa di dovere molto a gente tipo i Velvet Underground o i Television, senza nasconderlo, riuscendo ad essere immediatamente rock e melodicamente pop (nell'accezione più piacevole ed accattivante) pur senza inventare o rivoluzionare un bel niente.

Attivi da una decina d'anni (album d'esordio battezzato nel 1997 dalla defunta Magenta Records) gli Psycho Sun hanno avuto negli anni diversi attestati di stima in patria ed all'estero (segnale di una vocazione internazionale che non guasta mai), fino a partorire in questo 2005, i trentasette muniti, le tredici tracce ed i quattro accordi quattro di Silly Things.

Troviamo, sparse qua e là, le influenze (oltre quelle già citate) della "recente" scena newyorkese (Strokes e cose del genere, che dai vecchi maestri hanno preso a piane mani atmosfere e sonorità) o del pop made in UK di un decennio fà (vedi le schegge di Blur in Lovers, The King o nella strumentale Walzer Nice Plane).

Ma il modo migliore per godersi questo disco rimane soffermarsi su pezzi come A New Toy, con il suo intro ruffiano, i suoi urletti isterici, le chitarre sporche, aggressive e gli inserti psichedelici. Oppure saltellare trent'anni indietro lungo le melodie e le tastiere di episodi riusciti come About Your Man, Time o l'intensa Ben And Cicely (non sfuggirà ai più attenti l'omaggio letterario al genio di Jonathan Coe).

Ci sarebbe altro da dire. Ad esempio sul perché per un attimo (ma solo per un attimo) ci sia sembrato di sentire i Pink Floyd (l'irriverente Somethings is Happening che non riesco a levarmi dalla testa) oppure in che modo il trittico Change My Time/Corvette/Blonde si snodi punkeggiante in neanche sei minuti, od ancora come e quando siano riusciti gli Psycho Sun ad infilare in questo lavoro un pezzo acustico... e ci sarebbe ancora altro.

Ma sviscerare eccessivamente un disco come Silly Things vorrebbe dire privarlo di quello spirito istintivo e sincero che tanto ci piace. Perciò, mi fermo qui.

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    2 Comments:

    Anonymous Anonimo ha scritto...

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    19 luglio, 2006 11:53  
    Anonymous Anonimo ha scritto...

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    19 luglio, 2006 11:56  

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